Maurizio Avi coniuga mirabilmente la pittura e il presente storico, adotta il figurativo quale mezzo per inserire più componenti creando una tessitura dialettica, sia sotto il principio sensoriale che quello visivo emotivo. Adotta la visione “top down”, attraverso la quale far risaltare le componenti essenziali della scena rappresentata, contestualizzando gli stimoli esterni per rimandarli filtrati dalla propria sensibilità e coscienza. Ne scaturisce una forma di pittura percettiva, resa con la maestria di pennellate sapienti e frenetiche che modellano l’immagine con l’ottica dello scultore e la definiscono con l’esperienza del cesellatore; i soggetti si impongono con il proprio carico di vita e sentimenti, investiti del ruolo di mezzi di comunicazione, dialogano con l’esterno, tracciando una narrazione istintiva e profonda. Maurizio Avi sfugge a qualsiasi possibilità di incanalamento stilistico, artista ribelle, in costante movimento, è caratterizzato dall’impellenza di rispecchiarsi nelle proprie opere, consegnando ad esse una visione concettualizzata della vita. I soggetti raffigurati trasformano lo spazio fisico in spazio concettuale, fondendosi con esso come parte integrante di un totale, tanto armonico quanto, a tratti, drammaticamente reale.