Andrea Bevilacqua chiama in causa due categorie della storia e del pensiero dell’uomo. Il passato remoto e il modo in cui lo ricordiamo, o meglio i modi per ricordarlo.
Uno di questi è senza dubbio la fotografia, che si è conquistata un ruolo di prima grandezza nella custodia della nostra memoria collettiva.
Se poi la fotografia è associata a un’arte nobile come l’architettura il risultato è una forma di espressione originale, capace di notevole impatto.
Non parliamo di siti che hanno importanza dal punto di vista archeologico e sono catalogati negli archivi della memoria.
Parliamo di luoghi in cui tutti possiamo riconoscere le nostre radici comuni, in cui la storia dell’Architettura ( e non solo ) ha lasciato tracce significative di sé.
E che ora si possono leggere in modo personale e creativo.
E’ il caso delle foto di Andrea Bevilacqua, architetto e cultore dell’arte senza aggettivi, fotografo di archeologia e di monumenti, autore di pubblicazioni per conto del Ministero per i Beni Culturali e del Rettorato del S.Michele in Roma, aderente “ Honoris causa “ alla corrente pittorica dell’Effettismo nonché protagonista di diverse mostre – a ROMA, a Genzano, a L’Aquila – su temi legati alla Architettura.
Nel 2020 l’Accademia Internazionale d’Arte Moderna gli ha conferito il 2° premio alla 43° edizione del concorso Medusa Aurea nella classe fotografia.
La sua originalità di fotografo sta soprattutto nella scelta di stampare due volte la stessa immagine architettonica, prima in un senso poi nell’altro, e poi ricostruirle insieme.
Potrebbe sembrare una scelta virtuosistica di pura tecnica fotografica.
In realtà Bevilacqua riesce a trarre dal soggetto fotografato ciò che contiene di più misterioso, il suo doppio, la propria immagine rifessa : Aquilone, Astratto, Il cappello, Vibrazioni.
Ne risulta non la semplice ripetizione, la replica dell’oggetto, ma un’immagine inedita che attira l’attenzione dell’ossevatore sugli sguardi sfuggiti distratti, ed è anche un modo per esaltare l’armonia, le forme in quel contrasto associativo colto nella sua essenza profonda, di rappresentare appunto qualcosa di nuovo.
Carlo Gnetti
L’Artista partecipa alla Manifestazione Patrocinata dal Municipio 1° di Roma Centro, ‘Arts&Crafts.ROMA.Giubileo2025’ nelle nostre mostre collettive, mensili, da Agosto 2024 a Gennaio 2025, in Zanon Gallery, ed è inserito nella promo service di News Art International magazine la Rivista che ogni mese pubblicherà le News e gli Eventi dell’Associazione FRATTINA